CollezioneSuppellettiliOstensorio "della fede"Autore: Argentiere napoletanoData: Fine del XVIII secoloDimensioni: 75 cm.Tecnica: Argento fuso, sbalzato e cesellatoProvenienza: Nicastro, CattedraleIscrizioni sul reclo in basso - Carolus Pellegrinus sul nesso in basso - Episcopus Neocastrensis |
L'ostensorio faceva parte del ricco corredo liturgico della Cattedrale di Nicastro, ordinato da Monsignor Carlo Pellegrini che resse la diocesi dal 1797 al 1809. L'oggetto riprende la consueta tipologia della teca a sole, sostenuta da un nodo figurato presentando delle particolarità stilistiche; soprattutto si qualifica come opera di pensiero che alla preziosità dell'oggetto, data dal materiale dalla fattura, correla un preciso contenuto dottrinale. Il fine infatti non è il solo quello di solennizzare l'esposizione dall'ostia consacrata ma di rendere significativo l'atto devozionale dell'adorazione. Così il santissimo sacramento è sostenuto dalla fede ammantata che non intende vedere con gli occhi e contempla la conoscenza sensitiva, ma mostra con atteggiamento di trionfo il calice accompagnata da un put che sostiene la croce. Il mistero della fede ha visualizzato come annuncio della morte con il sacrificio e come proclamazione della resurrezione con la gloria della luce. A completamento della virtù cristiana si ritrova la carità madre dei deboli che ad essa ritorno e la speranza ancora di salvezza. Le figure, che realizzate a tutto tondo emergono dai decori e dalla struttura, sono le parti più a vista, l'esplicitazione del contenuto teologico che giustifica l'oggetto e conseguentemente l'atto devozionale che esso impone. Eliminate le tipiche volute e diritti cartigli barocchi, la base si slancia linearmente e diventa il sobrio supporto delle figure, vere protagonisti dell'opera, che plastica e dinamiche mantengono i connotati dell'enfasi seicentesca. Lavoro prezioso di una qualificata bottega orafa, dove la padronanza della tecnica si fonde con la capacità progettuale e la conoscenza della cultura figurativa, infatti, nelle statuine si ritrovano rimandi a modelli scultoree di grandi artisti del barocco, mentre la sapiente distribuzione delle parti argentee dorate produce effetti divano e vivace brillantezza; in particolare è di notevole interesse il carattere stilistico del manufatto, definibile come transizione tra i sontuosi andamenti e plastici del settecento ancora barocco e le novità neoclassiche che appaiono nella sobrietà dei decori della base. |
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